Letture

Lettera del parroco ai bambini della prima Comunione

Carissimi bambini,

vi scrivo attraverso il sito della Parrocchia perché non sono pratico di gruppi WhatsApp, un po’ più di comunità. Domenica prossima, l’ottava di Pasqua, avremmo dovuto realizzare uno dei grandi sogni di Gesù, raccontato in breve da queste parole: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi”. L’”ingrediente” principale del banchetto era proprio Lui, il Signore, con il suo Corpo ed il suo Sangue, sotto il segno Eucaristico del pane e del vino. Per voi doveva essere un giorno speciale, come quello che gli ebrei hanno vissuto dopo la grande liberazione dalla schiavitù del faraone d’Egitto, e dopo 40 anni trascorsi nel deserto, tra sabbia e cielo, tra sogni e desideri: finalmente la terra promessa, la terra dove scorre latte e miele. Questo era il segno preparato per voi, secondo una antichissima tradizione della Chiesa, alla quale so che vi siete preparati addirittura imparando un canto, che ricorda la terra dove scorre latte e miele.

Poi, però, è arrivato un piccolissimo nemico, che si chiama coronavirus, e che ha scombussolato tutti i nostri piani, per cui, Domenica 19 aprile, chiamata Domenica in albis (cioè in bianco, per ricordare l’uso di riportare in comunità la veste bianca consegnata durante il Battesimo nella notte di Pasqua, e riportarla candida, senza macchie, dopo averla indossata una settimana intera), non potremo celebrare questo momento, serio e gioioso nello stesso tempo.

Ora che è passata la Pasqua, e che tutto permane provvisorio e indefinito – è così anche per la scuola e per le vacanze, per il lavoro dei vostri genitori e per gli impegni di molti adulti – vorrei dirvi e chiedervi una cosa: la Messa di prima Comunione non cade nel dimenticatoio, la celebreremo non appena sarà possibile, in accordo con i vostri genitori e con le catechiste, ma voi, nel frattempo, dovete farvi un favore, sì ho detto giusto, fare un favore a voi stessi: coltivate l’impegno di diventare sempre più amici e discepoli di Gesù (è il modo per vivere il Battesimo, dato che lo abbiamo ricevuto quando non ne eravamo consapevoli), e, soprattutto, nutrite il desiderio di incontrarvi con Lui. Tanti sono i modi per farlo, lo so bene: quando pregate, quando leggete il Vangelo, quando perdonate qualcuno, quando fate anche il più piccolo gesto di amore, l’avete fatto a Lui, ce lo assicura il Signore. Lo avete incontrato, ma vi è un modo che è unico ed insuperabile, quello di fare comunione con Lui nell’Eucarestia. In quel momento accade un po’ ciò che succede quando la vostra mamma o il vostro papà preparano una torta: impastano tanti ingredienti diversi, come farina, zucchero, uova, cioccolato, e poi mettono tutto nel forno. Quando la torta è pronta provate a distinguere, se siete capaci, i singoli ingredienti: impossibile! Sono diventati un tutt’uno. Così succede a noi, quando ci siamo incontrati con Gesù nell’Eucarestia: siamo un tutt’uno con Lui.

Per essere aiutati a credere a ciò che vi sto dicendo vi ricordo i tanti miracoli Eucaristici (li potete trovare descritti dettagliatamente in internet): da quello avvenuto a Lanciano in Abruzzo, nel 750 circa, quando un monaco che stava celebrando la Santa Messa fu preso dal dubbio circa la reale presenza di Cristo nell’Eucarestia e vide il pane trasformarsi in carne, a quello avvenuto a Santa Maria in Vado a Ferrara poco prima del 1200, del quale ancora oggi rimangono ben visibili ai fedeli le tracce lasciate dall’Ostia che ha sprizzato sangue sul muro sovrastante l’altare dove il sacerdote aveva spezzato il pane. Ultimamente è stato registrato un progressivo aumento di tali segni, indagati dalla scienza, che sempre ha riscontrato la identica tipologia del tessuto analizzato e il gruppo sanguigno di appartenenza (che, nei casi riconosciuti, è sempre il raro AB, come per la Sacra Sindone). Negli ultimi vent’anni si segnalano quattro miracoli eucaristici: due in Polonia, entrambi in seguito alla caduta di un’Ostia consacrata: il primo, il 12 ottobre del 2008 presso la chiesa parrocchiale di Sant’Antonio a Sokolka; il secondo il 25 dicembre nel 2013 nella Diocesi di Legnica. Un altro nell’ottobre del 2016 in Messico, a Tixtla, durante un ritiro parrocchiale: un’ostia consacrata che stava per essere distribuita ha effuso una sostanza rossastra. Ancora, il 28 aprile 2001, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Chirattakonam in India, il parroco notò un’immagine straordinaria – una figura umana – apparsa su un’ostia consacrata esposta per l’adorazione pubblica. Ricordiamo anche il recente ritrovamento, ad Arquata del Tronto, di 40 Ostie ancora intatte dopo un anno e mezzo dal terremoto che ha scosso il centro Italia, e che aveva sepolto il tabernacolo della chiesa di Santa Maria Assunta.

Vorrei soprattutto ricordarvi due ragazzi eccezionali, molto attaccati all’Eucarestia, una è la beata Imelda Lambertini, ma di lei lascio parlare le nostre suore, che portano il suo nome nella loro Congregazione. L’altro è il prossimo beato Carlo Acutis morto a soli 15 anni di leucemia, appassionato di sport, di computer, e di Gesù (nato a Londra il 3 Maggio 1991- morto a Milano l’11 Ottobre 2006). Carlo scriveva: “Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita”. E se qualcuno non capiva quello che diceva spiegava meglio il suo stile così: “Vivere con Gesù, per Gesù, in Gesù”. Il perché lo illustrava in questo modo: “La nostra Meta deve essere l’Infinito, non il finito. L’infinito è la nostra Patria. Da sempre siamo attesi in Cielo”. E concludeva: “Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie”. Un bellissimo programma di vita, spero vi piaccia, e che possiate essere sempre splendidi originali, mai fotocopie. Gesù Eucarestia può essere anche per voi “la mia autostrada per il Cielo”, così la definiva il giovane Carlo, poiché aveva capito che “stando dinanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi”. Ecco perché è necessario desiderare …

Adesso lasciatemi dire una cosa ai vostri papà e mamme: aiutate i vostri figli a custodire questa amicizia con Gesù. Alla loro età non è difficile, ma quando incomincia l’adolescenza, diventa una sfida ed una battaglia. Voi siete chiamati a combatterla con loro e per loro. È la battaglia della fede, della speranza e dell’amore autentico, contenuti nell’Eucarestia, nella Messa di ogni Domenica. Siete dunque invitati voi per primi a riscoprirne l’importanza, a ritrovarne la frequenza, a sentirne la necessità e la bellezza della fedeltà, ogni Domenica.

Con questi sentimenti e atteggiamenti viviamo il tempo dell’attesa della prima Comunione, e preghiamo che la grazia del Risorto, dia luce, calore, energia al nostro oggi e al nostro domani.

Dio vi benedica, Don Samuele