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Le Suore di Vigoreto per i bambini in attesa della Prima Comunione

Lettera aperta ai bambini di Sabbioneta, Breda Cisoni, Ponteterra, Vigoreto, Villa Pasquali, che sono in attesa del grande giorno di poter ricevere Gesù Eucarestia nel proprio cuore.

Carissimi bambini,

chi vi scrive sono le suore Domenicane della Beata Imelda di Vigoreto, che desiderano vivere con voi l’attesa gioiosa del primo incontro con Gesù Eucarestia: il giorno più bello della vostra vita. La chiesa vi accoglierà con grande solennità, adorna di bellissimi fiori, a voler indicare l’inizio di un cammino eucaristico che vi accompagnerà per tutta la vita.

L’impegno di noi suore è un servizio ecclesiale di tipo educativo, il nostro compito primario è quello di “Amare e far amare Gesù Eucarestia”. A tale scopo abbiamo impegnato la nostra vita.

Nel luogo dove siamo nate – Venezia -, se qualcuno chiede ad un veneziano “dove abitano le suore Domenicane?”, difficilmente sanno rispondere; se chiedono delle Imeldine tutti ci conoscono. Perchè siamo chiamate Imeldine? Perchè il nostro fondatore Padre Giocondo Pio Lorgna, domenicano, ci ha consegnato come protettrice una bambina come voi di nome Imelda.

Imelda Lambertini è nata a Bologna moltissimi anni fa, nel 1320. Il papà e la mamma erano due persone sagge e ricche di fede e di attenzione verso le persone. Imelda viveva felice con la sua famiglia e i suoi numerosi amici, con i quali condivideva giochi e giocattoli.

Imelda, nonostante la tenera età, nutriva un grande sogno: il desiderio di ricevere Gesù Eucarestia nel suo cuore. In quel tempo la Prima Comunione si poteva ricevere solo a 13 anni compiuti. La cosa strana è che, ancora fanciulla, poté entrare in un convento domenicano della città, ma non era sufficientemente grande per ricevere la prima Comunione. Il desiderio di Imelda di ricevere Gesù Eucarestia aumentava ogni giorno, supplicava tutti di esaudirla, di farle questo immenso regalo. Le veniva risposto: “Imelda, devi pazientare ancora un po’”. Un giorno, durante la celebrazione Eucaristica, Gesù stesso, prodigiosamente le si comunicò, ed il cuore di Imelda non resistette per la grande gioia.

La Chiesa l’ha riconosciuta come patrona dei fanciulli della prima Comunione.

Che cosa ci insegna Imelda? Che il vero regalo, il solo grande regalo, è accogliere nel proprio cuore Gesù Eucarestia.

Gesù, prima di morire in croce per noi, ci ha detto una cosa stupenda: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo … chi mangia questo pane vivrà in eterno”. E ancora: “Io non vi lascio soli, ma starò con voi fino alla fine del mondo”. Infatti Gesù Eucarestia è sempre in mezzo a noi. Lo possiamo trovare presente nelle nostre chiese e nel nostro cuore.

Suor Valeria, Suor Giuliana, Suor Innocenza

P.S.

Per chi di voi fosse più curioso vogliamo anche proporre qui sotto la storia illustrata della Beata Imelda, buona lettura.

StoriaBeataImelda